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Chi Siamo

La cooperativa sociale “Solidarietà covatese” nasce ufficialmente nel giugno 2014, grazie all’impegno di Amministrazione comunale e parrocchia che, all’unisono, riescono a mettere nero su bianco un progetto nato con la finalità di dare un piccolo lavoro ad alcune donne del paese. Ma i passaggi che hanno portato alla nascita di quest’impresa sociale sono stati numerosi. Per inquadrare al meglio la situazione è necessario un piccolo approfondimento sul contesto in cui questa realtà ha preso vita.

 

CASTELCOVATI

 

Siamo in provincia di Brescia, nell’area geografica denominata Bassa bresciana (tanto per intenderci la pianura appena al di sotto della famosa Franciacorta).

Gli abitanti del borgo dove nasce “Solidarietà covatese” sono più di 6.500.

Qui, nei decenni scorsi, ci fu un grande sviluppo economico, con la maggior parte della popolazione maschile attiva occupata nell'edilizia.

Le donne, invece, erano principalmente impegnate nel settore manifatturiero (camicerie e tessiture), e, in parte in quelli di stampaggio plastico, pulizie e terziario.

 

LA CRISI ECONOMICA E OCCUPAZIONALE

 

Nel 2008, poi, l'inizio della crisi, con la caduta occupazionale sia maschile sia femminile: a inizio 2015 si contano circa 2mila persone senza lavoro, tra disoccupati, inoccupati, in cassa integrazione e mobilità.

Devastanti gli effetti di questa situazione: intere famiglie senza reddito.

 

UNA SAGRA, UN PRODOTTO, UNA POSSIBILE OCCUPAZIONE

 

Nel 2009 per far conoscere Castelcovati oltre i confini del proprio piccolo territorio, l’Amministrazione comunale ha chiamato a raccolta tutte le realtà locali: associazioni di volontariato, parrocchia, oratorio, attività economiche e ricettive, bar e tutti i cittadini di buona volontà per organizzare assieme qualcosa che potesse rappresentare il paese al meglio.

Tale collaborazione ha portato al recupero di una tradizione locale, sorta in un’epoca lontana, secondo la quale, nel giorno dedicato al Santo Patrono di Castelcovati (S. Antonio Abate, festeggiato il 17 febbraio), le famiglie si raccoglievano intorno alla tavola per gustare la tipica specialità rappresentata dai canünséi: ravioli preparati a casa il giorno precedente, naturalmente con pasta fatta a mano.

Grande è stato il successo dell’iniziativa, numerosissimi i partecipanti anche delle province vicine.

L’entusiasmo e la proficua esperienza, avallata da continue richieste del prodotto (anche a conclusione della sagra), hanno spinto a legare ancora di più questo prodotto alimentare al territorio, al luogo dove esso si produce da sempre, tanto che il Comune di Castelcovati ha registrando presso la Camera di Commercio di Brescia il logo e l’immagine e la scritta de “ I canünséi de Sant’Antone” .

Le edizioni successive della sagra, tutte patrocinate dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Brescia, hanno visto sempre di più crescere l’affluenza dei partecipanti e la richiesta del prodotto, con conseguente intensificazione della produzione. Visto il successo delle sagre, è nata tra il Comune e la Parrocchia, l’idea di un progetto che fosse capace da un lato, di diffondere tutto l’anno e oltre i propri confini, un prodotto che tanto piace e dall’altro, di creare occupazione femminile mediante la costituzione di una cooperativa sociale. La suddetta cooperativa ha iniziato la propria attività produttiva nel mese di giugno 2014 preparando i tradizionali canünsei, seguendo la ricetta originale e mantenendo l’artigianalità richiesta da tale prodotto. L’idea sostanziale, quindi, è quella di realizzare un alimento che oltre a rispondere a un’antica e locale ricetta, utilizzi esclusivamente ingredienti del territorio e che conservi la finitura manuale.

Infine è stata attribuita ai canünsei di Castelcovati la Denominazione Comunale (De.Co), al fine di certificare la provenienza di questo prodotto al comparto enogastronomico del territorio covatese.

Solidarietà Covatese

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